Descrizione
Vale sempre la pena non perdere la memoria e ricordare che questa zona umida fino al 2005 era terra di criminalità dedita al traffico di rifiuti ed al bracconaggio.
Ben 40 postazioni in cemento interrate e mimetizzate da cui sparare agli uccelli migratori, richiami acustici e mezzi di caccia illegali, 8 pompe idrauliche semovibili utilizzate dall’organizzazione criminale che gestiva l’area per regolare il livello delle acque delle vasche e attirare l’avifauna, 169 proprietari terrieri coinvolti, un gruppo ristretto di soggetti, affiliati ai clan camorristici, che consentiva ed organizzava questo sistema in grado di produrre un rilevante e illecito flusso finanziario a favore dei promotori. Questi i dati risultanti dalle indagini dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente svolte in quegli anni.
Poi finalmente il sequestro dell’area nel 2005 e l’istituzione della riserva naturale regionale nel 2006.
Alle specie oramai stanziali , tra cui fenicotteri, garzette, aironi guardabuoi, gheppi, poiane, spatole, è possibile osservare molte specie migratorie, soprattutto legate all'habitat umido: d'inverno tra i più frequenti pavoncella, albanella reale, germano, alzavola, piro piro, piovanelli e tanti altri limicoli, migliarino di palude, mentre d'estate l'area è frequentata da cavalieri d'italia, sgarze ciuffetto, cappellacce, culbianchi, gruccioni.
Terreno e habitat:
Zona umida artificiale caratterizzata da un una rete di canali e da una serie di vasche di profondità non superiore a qualche decina di centimetri. Per la sua natura artificiale e l’utilizzo a cui era destinata, l’area è priva di ogni forma di vegetazione se non per qualche idrofita come la Lenticchia d’acqua.
Buona stagione per il BW
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